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©André Fortin
Morgana la fata Una fata benevola o una strega machiavellica...

Morgana la fata

È conosciuta come Morgane, ma anche come Morgain, Morgana, Morgane-le-Fay, Morgue, Famurgan e persino la fata di Mont Gibel. Come il suo nome, anche il suo carattere è cambiato nel tempo…

LA SIGNORA DI AVALON

Il primo libro in cui compare Morgana, la Vita di Merlino, fu scritto intorno al 1150 da un monaco gallese, Geoffrey di Monmouth. In questo libro, Morgana, guaritrice, astrologa e maga, è in grado di volare sotto forma di uccello. Con le sue 8 sorelle, regna sull’isola di Avalon, dove veglia sul sonno di Re Artù.

LA SORELLA DI RE ARTÙ

Circa vent’anni dopo, il romanziere francese Chrétien de Troyes la ritrasse come una generosa e abile guaritrice. Aggiunse che era figlia di Ygraine e del Duca di Cornovaglia, e quindi sorella di Artù. A volte vive liberamente con i suoi amanti, altre volte è sposata, con re Lot o con Urien. Ritiratasi a Broceliande e ad Avalon, approfondì la conoscenza delle scienze superiori e delle arti liberali, e Merlino fu l’unico maestro che conobbe.

LA FATA MORGANA: L’ALLIEVA DI MERLINO

Morgana iniziò la sua vita come una fata o dea potente ma benefica, universalmente celebrata per la sua grande conoscenza. Per un certo periodo, Merlino la accettò come allieva. Morgana è in grado di passare dal nostro mondo all’Altro Mondo, due universi in cui il tempo non scorre allo stesso ritmo. Morgana usa questo potere nella Valle del Non Ritorno. I suoi prigionieri sfuggono per un attimo al tempo umano, per poi ritornarvi quando vengono liberati da Lancillotto.

L’EREDE DELLE LEGGENDE IRLANDESI

Morgane fa rivivere l’eredità di Mor-Rigan, la Grande Regina degli Irlandesi, al centro del romanzo medievale. Ha lo stesso carattere imperioso e lo stesso gusto per il potere. Non sopporta la menzogna, lo spergiuro o i crimini contro la sua maestà: in Val sans Retour, punisce solo i cavalieri infedeli. A causa dei suoi numerosi amanti, è conosciuta come “la donna più lussuriosa del suo tempo”: un comportamento ereditato dalle leggendarie regine dei Celti, che offrivano ai migliori guerrieri “l’amicizia delle loro cosce”.

MORGANE, ODIO E AMORE

Con il procedere dei romanzi, l’immagine della fata si deteriora progressivamente. Morgane mostra il suo odio per Ginevra e Lancillotto e segue gli amanti con la sua malvagia gelosia. Diventa persino nemica giurata di Re Artù. Tesa alla sua rovina, tenta più volte di ucciderlo e la Dama del Lago è l’unica in grado di sventare le sue macchinazioni. La benefica fata dalla bellezza senza tempo diventa infine una mortale che cerca di preservare la sua bellezza attraverso pratiche magiche. Invano, perché finisce per avere gli attributi di una strega.
Tuttavia, alcuni tratti forti e antichi non possono essere cancellati. Alla fine della storia, Morgana torna a prendere il morente Re Artù e lo porta sull’isola di Avalon, dove guarirà le sue ferite.

Testo scritto da Claudine GLOT, Centre de l’imaginaire Arthurien (CIA)

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