AVVENTURA A BARENTON
Il nipote di Re Artù, il cavaliere Yvain, figlio di Urien, è uno dei compagni della Tavola Rotonda. Quando sente parlare degli incantesimi della fontana di Barenton e della forza del suo guardiano, il Cavaliere Nero, si precipita nella foresta di Broceliande. Combatte vittoriosamente contro il Cavaliere Nero e ne sposa la vedova, la bella Laudine. Ma non potendo mantenere la promessa fatta alla moglie, perde il suo amore. Il dolore lo fa impazzire e fugge nella foresta dove ritorna allo stato animale.
IL CAVALIERE LEONE
Le cure di un eremita e un balsamo preparato da Morgana lo riportano in sé. Si mette in viaggio per riconquistare Laudine. A Broceliande, salva un leone colpito da un serpente. Il leone diventa suo devoto servitore e fedele amico. Attraverso le sue prove e tribolazioni, Yvain, il cavaliere leone, impara la generosità, la lealtà e l’abnegazione; affronta anche lo scoraggiamento e la disperazione. Alla fine del suo viaggio, un apprendistato alla virilità e un’iniziazione al potere reale, Yvain trionfa sulle tenebre. Il suo viaggio, completato interamente nel cuore di Brocéliande, lo rende uguale alla Signora della Fontana.
Il loro rinnovato matrimonio celebra l’unione degli opposti, quella del fuoco e dell’acqua, senza la quale non può esserci equilibrio nel mondo. Il gorgoglio di Barenton, fuoco nell’acqua, ripete ogni giorno la storia di Yvain e Laudine.
YVAIN ALLA TAVOLA ROTONDA
“Monseigneur Yvain” compare in molti romanzi arturiani. Egli governa le cerimonie e il protocollo della corte. Pieno di eleganza e cordialità, accoglie i giovani cavalieri che si presentano per essere nominati cavalieri da Re Artù. Fu lui a ricevere Lancillotto, portato dalla Dama del Lago, e a chiedere al re di farlo cavaliere al più presto. Fedele ad Artù fino alla fine della Tavola Rotonda, fu tra gli ultimi a morire per mano di Mordred, al fianco del suo sovrano.
Testo scritto da Claudine GLOT, Centre de l’imaginaire Arthurien (CIA)