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Castello di Comper L'antro della fata Viviana e la memoria delle leggende arturiane

Castello e lago di Comper

Storia e leggenda si intrecciano a Comper da secoli. La storia si nasconde dietro i bastioni dell’antica fortezza. Mentre le acque del grande stagno proteggono il palazzo di cristallo di Viviane, dove trascorse la giovinezza incantata di Lancillotto. Per celebrare questa lunga memoria, umana e fiabesca, dal 1988 ha sede qui il Centro Arturiano, con mostre, spettacoli e racconti…

L’OMBRA BIANCA DI VIVIANE

Il re Dyonas, che regnava su Brocéliande e dintorni, aveva una fata madrina. Diana, dea della foresta, della luna e della caccia, vegliava su di lui. Quando nel palazzo nasceva una principessa, Diana si recava nella culla della bambina per dettare il suo destino.
Obbedendo ai suoi desideri, Dyonas istruì la figlia nelle scienze delle pietre, delle piante e delle stelle. Viviane vaga instancabilmente nella foresta, dalla quale le è vietato uscire. All’alba del suo quindicesimo anno, nei pressi della fontana di Barenton, incontra uno sconosciuto. Le ci vuole un po’ di tempo per riconoscere Merlino in questo enigmatico viandante. Affascinata dalla sua conoscenza e dal suo mistero, divenne sua allieva. La loro relazione era quella di due amanti? Forse. Due persone che parlano la stessa lingua segreta? Sicuramente.

UN PALAZZO DI CRISTALLO COME RIFUGIO DA OCCHI INDISCRETI

A Comper, di fronte alla fortezza di Dyonas, Merlino costruì per Viviane un palazzo di cristallo, circondato da incantevoli giardini dove fioriscono meli dai fiori d’argento. Per proteggere il dominio della sua amata da occhi indiscreti, l’Incantatore nascose il castello agli umani. Creò l’illusione di un lago, un aspetto così perfetto per tutti i sensi che ancora oggi, a meno che non sia autorizzato dalla fata, nessuno può vedere il palazzo luminoso.

LANCILLOTTO, IL FIGLIO DELLA FATA

Molti anni dopo, il re Ban di Benoïc, la regina Elaine e il loro giovanissimo figlio fuggono dal loro regno, invaso dal re Claudas. Sperano di rifugiarsi nel grande bosco di Broceliande. Il re, sopraffatto dalla stanchezza, non raggiunge mai la foresta. E la regina, disperata, vedrà il suo bambino trascinato nelle acque di un magnifico lago da una giovane donna vestita di bianco. Come può immaginare il paese delle fate che si estende dove lei vede solo acque scintillanti? Si rifugia in un convento, ignara che suo figlio è stato rapito da Viviane. La fata alleva il giovane Lancillotto perché diventi il miglior cavaliere del mondo e gli offre la compagnia dei suoi due cugini, Bohors e Lionel, anch’essi minacciati dall’odio di re Claudas.
Ma se i ragazzi possono vivere con le fate, ora che sono cresciuti devono tornare dai loro simili, uomini tra gli uomini. Lancillotto parte per la corte di Re Artù dove, per sua gioia e per sua sfortuna, si innamora perdutamente della regina Ginevra e inizia un’altra avventura…

TORRI DI CRISTALLO SOTTO LO SPECCHIO DELLE ACQUE

Per quanto ne sappiamo, dopo Lancillotto e i suoi cugini Bohors e Lionel, nessuno è mai stato accettato nel dominio del lago. Per secoli, solo pochi amanti dell’incanto, appassionati ardenti e pazienti allo stesso tempo, hanno avuto la rara possibilità di vedere le torri di cristallo brillare in un brivido d’acqua che fonde insieme pietra, foresta, cielo e terra; all’alba e al tramonto, quando passa il lampo blu del martin pescatore…

Testo scritto da Claudine GLOT, Centre de l’imaginaire Arthurien (CIA)

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