Foto dei viaggiatori
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©Malaboeuf Morgane - Instagram
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©Morbihantourism instagram
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©elenasolisro instagram
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©Jessica remaud Instagram
Lizio cattura, Lizio affascina, Lizio incanta i suoi visitatori con un villaggio ricco di mille tesori, tra cui le magnifiche case antiche in pietra granitica. I loro segreti? La coltivazione del lino e della canapa e l’esportazione dei loro tessuti in Inghilterra, che permise agli abitanti di cambiare le loro baracche di legno con queste bellissime case. Non c’è un frontone o un cornicione identico all’altro. È possibile fare un giro del villaggio per scoprirne tutte le sfaccettature, dalle “lubineries” che spaventavano il prete, al lavatoio e alla fontana di Saint-Lubin.
Innanzitutto l’Ecomusée des vieux métiers, dove potrete immergervi in un altro mondo, gustoso come una madeleine di Proust per alcuni, o poco conosciuto per altri. In entrambi i casi, sarete affascinati dalle spiegazioni spesso divertenti del proprietario.
Poi c’è L’Univers du Poète ferrailleur, un luogo insolito e magico dove avviene la magia. Si passeggia intorno a 70 sculture animate realizzate con oggetti riciclati: torri colorate, contorte e pendenti, antennisti, funamboli e acrobati… Un sapiente mix di follia per grandi e piccini.
Per i più avventurosi, l’insettario è il luogo ideale, a patto che siate curiosi. A volte bisogna cercare un’ala, una zampa o gli occhi prima di indovinare chi si nasconde lì.
Ultimo ma non meno importante: il Musée des carrières. Aperto per un mese all’anno, è un affare di famiglia: di generazione in generazione, la famiglia Coudray ha lavorato nelle cave di Lizio e di Le Roc-Saint-André. A poco a poco, il nonno ha costruito il suo museo, trasmettendo le sue storie e i suoi aneddoti.
La Chapelle Sainte-Catherine è uno dei tesori nascosti di Lizio. Questo piccolo luogo bucolico fuori città era un tempo un priorato templare e poi una cappella sul percorso di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, quindi la storia di Sainte-Catherine merita una visita.
Ma la sua vera originalità sta nel modo in cui viene scoperta. Ogni pellegrino doveva potervi accedere giorno e notte grazie a determinati codici e gesti. “La porte du ciel”, una guida passo passo di Auguste Coudray, vi porta sulle orme dei pellegrini, attraverso sei “passaggi” che svelano gli innumerevoli simboli che compongono la cappella.
Se c’è un evento da non perdere per gli amanti del bello, è il Salon des Artisans d’Art (metà agosto). Dal 1974, migliaia di visitatori affollano la piccola città, aggirandosi tra gli oltre 150 espositori alla ricerca dell’oggetto dei loro sogni.